Ponte Sant’Anna – Passo della Boccaia
Durata h. 2.30
Difficoltà – E
Km 6,2
Dislivello 778m
Traccia GPS
Poco prima di raggiungere Sant’Anna Pelago, provenendo da Pievepelago, si perviene a Ponte Sant’Anna – parcheggio molto limitato in prossimità del ponte e della decisa svolta a destra della Statale.
I cartelli indicano la partenza da qui di tre sentieri CAI (541, 543, 549), tutti con andamento nord-sud verso il crinale principale. In zona sono stati segnati e segnalati anche numerosi altri percorsi (Sentiero delle Cascate) che qui e là si intersecano coi sentieri CAI.
Dopo aver costeggiato il fragoroso torrente Fontanacce per una decina di minuti, si tiene la sinistra al ponte e si lasciano a destra gli altri due sentieri che procedono sull’altro versante. Iniziamo così la nostra lunga passeggiata in mezzo al bosco che ci racchiuderà fin quasi alla fine del percorso, tagliando in orizzontale la lunga base del Monte La Nuda.
Se volevate godere di ampi panorami avete sbagliato escursione: da qui non vedrete che alberi e bosco fino alla fine del 541, ma in compenso non incontrerete ressa, rifiuti o segni di moderna civiltà godendo di pace e silenzio in compagnia di vegetazione ora fitta e verde, ora alta e rada su un fondo piacevolmente camminabile per quasi l’intero percorso. Se credete nella boscoterapia siete nel posto giusto.
Poco oltre il bivio coi due sentieri 543 e 549 incontriamo un cartello che invita a una breve deviazione sulla destra per il Pozzo del Pisano, una suggestiva serie di cascatelle anche poderose in certe stagioni, un angolo che vale la pena vedere anche per la variante di si e no un minuto, ma attenzione al fondo alquanto scivoloso sui massi prospicienti il torrente.
Ritornati sui nostri passi lo stretto sentiero supera un tratto piu ripido e umido invaso dalla felci e ci porta alla forestale proveniente da Vacchereccie da seguire a sinistra in salita per circa 200 metri.
Quando questa spiana, sulla destra si riprende la larga traccia del sentiero tra alte piante fino ad un’altra forestale, da seguire questa volta sulla destra in piano. Ancora non si vedono panorami qui dentro, nel cosiddetto Bosco della Barba (probabile corruzione di “Barga”, il Comune toscano dall’altra parte del crinale) e più avanti sopra la “Buca del Lupo”, ripida scarpata al di sopra dell’ormaie lontano torrente.
Qui il sentiero costeggia ora a destra ora a sinistra un toboga eredità di una erosione passata, prima che il torrente, per fortuna, prendesse un’altra strada. Si scende per breve tratto scosceso e si risale altrettanto ripidamente per concludere fuori dal bosco in un mirtilleto che arriva fino al Passo, importante crocevia di innumerevoli sentieri per il Giovo, il Lago Santo, la Nuda. Il 541 finisce qui e ora, prima di tornare sui nostri passi, non resta che l’imbarazzo della scelta: proseguire per il Giovo in poco più di 1 ora, oppure optare per una puntatina al Lago Santo (15-20 minuti) per rifocillarsi presso uno dei rifugi sulle rive del lago.
Se non vogliamo ripercorrere il 541, possiamo salire per il 539, attraversare la cima della Nuda e scendere poi a Vacchereccie-Statale-Ponte S. Anna; oppure da Passo Boccaia salire a destra (529) per gli ampi Campi di Annibale (così chiamati per il presunto passaggio dei famosi elefanti del Generale cartaginese) fino ad incrociare il 543A o più avanti il 543 a Colle Bruciata, per seguirlo con una lunga discesa giungendo infine al primo bivio incontrato in salita a pochi minuti dalla Statale.